mercoledì 30 dicembre 2009

Il post del trasloco


Il mio ultimo post sul vecchio blog, e un benvenuto a chi vorrà fare visita a questo nuovo...

30 dicembre 2009

Fine anno, propositi e cambiamenti... Vale anche per me. E anche questo blog trasloca, su un altra piattaforma. Non senza prima ringraziare e spiegare.

Ringraziare: oltre ovviamente ai blogger conosciuti -e alcuni di loro divenuti amici - che hanno seguito, magari in maniera discontinua ma mai priva di interesse e di utili stimoli, questo strano diario (tutto tranne che quotidiano), devo ringraziare Il Cannocchiale, piattaforma web conosciuta vari anni fa, all'alba della nascita della blogosfera. Il Cannocchiale mi ha fatto conoscere la possibilità di bloggare, e di farlo facilmente. Inoltre, grazie alla rete di blogger consolidata, mi ha permesso davvero di allargare la mente e di mettermi in contatto con realtà varie e spesso diverse dalla mia. Niente di meglio, per provare a capire il mondo...

Spiegare:
tra i motivi del trasloco, c'è sicuramente la voglia di cambiare, di rinnovare, di "ridipingere casa". Perché un blog, oltre ad uno spazio web più o meno virtuale, diventa una seconda casa, un luogo anche fisico di accumulazione di appunti, immagini, affetti, legami. E rinnovarla è bello.
Ma la ragione che ha fortemente accelerato questo processo è stata - inutile che provi a negarlo - un articolo: su un giornale, specificamente su "Il Riformista", quotidiano alla base della fortunata esperienza del Cannocchiale. L'ho sempre letto molto poco, leggo giornali diversi, ma l'ho talvolta sbirciato e qualche volta letto anche con interesse.
L'articolo in questione è un editoriale dell'attuale direttore del giornale, Antonio Polito, che chi più di me guarda la TV conosce anche per le sue recenti e frequenti apparizioni televisive in trasmissioni di informazione. L'editoriale, del 15 dicembre 2009 (lo trovate QUI) si intitola "Perché non vado ad Anno Zero", e si riferisce alla mancata partecipazione di Polito alla puntata di qualche settimana fa, di cui spiega le ragioni. Niente di particolare fin qui, anzi per me sempre interessante quando qualcuno si prende la responsabilità delle proprie scelte e soprattutto di spiegarle. Ma leggendo il breve articolo, non ho potuto non rabbrividire...

Nel momento di massimo attacco, in questo paese, alla libertà di stampa, all'espressione libera delle opinioni e all'esercizio legittimo del diritto di cronaca (anche giudiziaria), di critica, e in particolare del diritto di esercitare la professione di giornalista in modo onesto e corretto, e poco dopo un vero linciaggio sia istituzionale (da parte dell'onorevole Cicchitto in Parlamento) che mediatico di vari media e in particolare del giornalista Marco Travaglio, anche sui vari organi di stampa collegati o allineati con l'attuale governo, il giornalista Polito, direttore di un quotidiano, (ed ex redattore capo e ex-vicedirettore di Repubblica) si scaglia anche in maniera pesante (definendolo "cimice") contro il collega maggiormente bersagliato dagli attacchi: Marco Travaglio, additato in parlamento come "terrorista mediatico" e dallo stesso Polito come "parassita mediatico", "sedicente combattente per la libertà di informazione", autore e attore di "testi le cui fonti le sa solo lui" (sic).

Non si tratta, per me, di una bega tra professionisti (?) dell'informazione e nemmeno di uno scontro politico basato su legittime divergenze di opinione. Si tratta di un forte contributo ad un linciaggio e ad una delegittimazione di una intera categoria di professionisti che sta facendo il proprio lavoro e che sta difendendo - per tutti noi, dico tutti- non solo la libertà di stampa, ma le basi costituzionali della nostra comunità, messe in gravissimo pericolo da parecchi esponenti dell'attuale governo. E la cosa triste è che il tutto avviene senza entrare veramente nel merito del lavoro - in questo caso - di Travaglio e delle sue denunce (come sempre mai smentite nel merito perché basate su fatti, atti pubblici, sentenze), ma perché Travaglio starebbe facendo una campagna per far chiudere il Riformista; quando invece si è pubblicamente schierato - come moltissimi altri e non certo da poco tempo - contro il finanziamento pubblico della stampa, e in particolare quella stampa che non si renda almeno un po' sostenibile con i propri mezzi e lettori e che si appoggia interamente o quasi sull'erogazione dei soldi pubblici. Si può essere d'accordo o meno, ma questo non giustifica una sola parola di quelle scritte da Polito e che vanno a rafforzare (consapevolmente o no non saprei, ma a questo punto è secondario) una campagna -questa sì - di attacco alla democrazia senza precedenti.

Probabilmente in un altro momento tutto questo sarebbe passato, anche da parte mia, relativamente inosservato e inquadrato in una normale dialettica politica. Ma, purtroppo, bisogna contestualizzare.
In un momento in cui un ministro della Repubblica, Renato Brunetta, dice (riportato dal GR2 Rai di ieri mattina), che l'immunità parlamentare totale va ripristinata per "proteggere i parlamentari dai condizionamenti (sic) dei giudici", e quindi sta dicendo che se io o voi siamo indagati per reati comuni possiamo essere sanzionati e condannati, e i politici no, e che tutto il sistema delle eventuali riforme viene condizionato al ricatto dello scambio con leggi ad personam per il presidente del consiglio e i suoi sodali, è chiaro che posizioni di questo genere risaltano per la loro pericolosità.
Dopodiché il signor Polito è libero, liberissimo, di scrivere quello che vuole.

E pur riconoscendo e ringraziando ancora Il Cannocchiale per le opportunità datemi fino a questo punto, come cittadino defraudato e preoccupato dall'attuale situazione e quadro politico preferisco utilizzare un altro servizio, e sentirmi più tranquillo con me stesso in questo senso...

Nel frattempo saluti quanto hanno seguito questo blog e li invito a memorizzare il nuovo indirizzo, ovvero http://shamalblog.blogspot.com
E ovviamente mille auguri di buon anno!

martedì 29 dicembre 2009

Roma 5 dicembre 2009

L'abbiamo girato con alcuni amici in strada a Roma, il 5 dicembre. Un piccolo contributo al flusso informativo sui movimenti di opposizione e critica alla attuale situazione del nostro paese. Buona visione.