venerdì 29 gennaio 2010

Grazie J.D.S.


In queste ore il web è stracolmo di news e di omaggi a J.D.Salinger, lo scrittore morto ieri a 91 anni, una delle figure più interessanti della letteratura americana e mondiale del '900.
Non aggiungo nulla, se non la nota personale relativa al fatto che ho amato i suoi libri - non solo Il giovane Holden, ma tutti gli altri, e in particolar modo i racconti - di un amore speciale. Ho sentito che averli potuti leggere è stato un privilegio, e che esserci in qualche modo incrociati, su questo pianeta, una fortuna. Provo davvero gratitudine. Tra le parole chiave dell'esperienza (mia) della lettura di Salinger, me ne vengono in mente tre: bambini, guerra, fuga. Aggiungete le vostre, se ne avete. Mi farà piacere. Lascio qui alcune sue parole, tradotte e no, e alcune risorse se avete voglia di farvi un giro tra le mille parole in rete su questo strano, formidabile, imprendibile scrittore. 

I'm aware that many of my friends will be saddened and shocked, or shock-saddened, over some of the chapters in The Catcher In the Rye. Some of my best friends are children. In fact, all my best friends are children. It's almost unbearable for me to realize that my book will be kept on a shelf out of their reach.
Citato in The Twentieth Century (1972), di Caroline Farrar Ware, p. 429

Quelli che mi lasciano proprio senza fiato sono i libri che quando li hai finiti di leggere e tutto quel che segue vorresti che l'autore fosse un tuo amico per la pelle e poterlo chiamare a telefono tutte le volte che ti gira. Non succede spesso, però.
da Il giovane Holden (The catcher in the rye)

You know Adam?" Teddy asked him.
"Do I know who?"
"Adam. In the Bible."
Nicholson smiled. "Not personally," he said dryly.
da "Teddy", The New Yorker 31 gennaio 1953

(...)
They waded out till the water was up to Sybil's waist. Then the young man picked her up and laid her down on her stomach on the float.
"Don't you ever wear a bathing cap or anything?" he asked.
"Don't let go," Sybil ordered. "You hold me, now."
"Miss Carpenter. Please. I know my business," the young man said. "You just keep your eyes open for any bananafish. This is a perfect day for bananafish."
"I don't see any," Sybil said.
"That's understandable. Their habits are very peculiar." He kept pushing the float. The water was not quite up to his chest. "They lead a very tragic life," he said. "You know what they do, Sybil?"
She shook her head.
"Well, they swim into a hole where there's a lot of bananas. They're very ordinary-looking fish when they swim in. But once they get in, they behave like pigs. Why, I've known some bananafish to swim into a banana hole and eat as many as seventy-eight bananas." He edged the float and its passenger a foot closer to the horizon. "Naturally, after that they're so fat they can't get out of the hole again. Can't fit through the door."
"Not too far out," Sybil said. "What happens to them?"
"What happens to who?"
"The bananafish."
"Oh, you mean after they eat so many bananas they can't get out of the banana hole?"
"Yes," said Sybil.
"Well, I hate to tell you, Sybil. They die."
"Why?" asked Sybil.
"Well, they get banana fever. It's a terrible disease."
"Here comes a wave," Sybil said nervously.
"We'll ignore it. We'll snub it," said the young man. "Two snobs." He took Sybil's ankles in his hands and pressed down and forward. The float nosed over the top of the wave. The water soaked Sybil's blond hair, but her scream was full of pleasure.
With her hand, when the float was level again, she wiped away a flat, wet band of hair from her eyes, and reported, "I just saw one."
"Saw what, my love?"
"A bananafish."
"My God, no!" said the young man. "Did he have any bananas in his mouth?"
"Yes," said Sybil. "Six."
The young man suddenly picked up one of Sybil's wet feet, which were drooping over the end of the float, and kissed the arch.
"Hey!" said the owner of the foot, turning around.
"Hey, yourself We're going in now. You had enough?"
"No!"
"Sorry," he said, and pushed the float toward shore until Sybil got off it. He carried it the rest of the way.
"Goodbye," said Sybil, and ran without regret in the direction of the hotel.
The young man put on his robe, closed the lapels tight, and jammed his towel into his pocket. He picked up the slimy wet, cumbersome float and put it under his arm. He plodded alone through the soft, hot sand toward the hotel.
(...)
da "A Perfect Day for Bananafish", The New Yorker, 31 gennaio1948

Risorse: 
il sito del New Yorker, che rimette a disposizione online per i suoi abbonati i racconti comparsi nella rivista
- prezioso sito con molte opere di Salinger in originale online
- una "tentata" biografia di Salinger dello scrittore inglese Ian Hamilton
- la collegata battaglia giudiziaria contro il libro
- articolo di Repubblica sulla morte di JDS
- articolo del Corriere della Sera sulla morte di JDS
- uno dei vari blog che gli dedicano uno spazio


martedì 26 gennaio 2010

Buone notizie #1 - Spedire libri a poco prezzo


E' una piccola notizia, ma può rivelarsi utile per far circolare ancora meglio le idee. Gli "aNobianii" e i bookcrosser o bookcorsari, che lasciano in giro e scambiano anche libri in quantità, lo sanno già da tempo. Ma forse non tutti gli altri sono al corrente del fatto che possono spedire un libro in giro per l'Italia, ad esempio sotto i 2 Kg di peso, con la modica spesa di 1,28 euro. Io ne ho spedito uno appunto lunedì scorso.
La tariffa postale si chiama "pieghi di libri", ed è la versione un po' più costosa di una tariffa ancora più conveniente riservata agli editori. Ma la tariffa, pur se accuratamente "nascosta" su Internet sul sito delle Poste, e nonostante molti impiegati degli uffici postali non lo sappiano (!) è disponibile anche per i privati...
Se volete scambiare libri, regalarne uno inviandolo direttamente alla persona amata con tanto di dedica autografa (da www.ibs.it sarebbe impossibile farlo;-), barattare sui social network alla ricerca di chicche difficili da trovare (prima di tutto su aNobii), questa è la soluzione che fa per voi.
Potete trovare approfondimenti in questa utile guida, oppure qui.
Buone spedizioni.

mercoledì 20 gennaio 2010

Bufale nucleari ieri a Roma...



Ieri "passeggiavo" proprio nei pressi di quello che a Roma viene chiamato rapidamente il "Colosseo quadrato", quartiere Eur. E' in realtà il Palazzo della Civiltà del Lavoro, e avevo un appuntamento di lavoro proprio lì vicino. Nonostante la rigorosa simmetria del gigantesco edificio, qualcosa non quadrava.
Al centro della facciata esposta al sole, in una giornata fredda ma dall'aria cristallina, spiccava il gigantesco striscione che vedete in foto. Appesi sotto, dei puntini rossi, Avvicinandosi, i puntini si sono trasformati in persone in tenuta da parete alpina, appese appunto sotto lo striscione. Sotto, Vigili del Fuoco (rilassati), Polizia e passanti più o meno incuriositi.

L'azione blitz di Greenpeace ieri a Roma era volta a protestare e insieme incidere sul dibattito relativo alle scelte nucleari del nostro paese. Il gigantesco striscione è stato srotolato tra l'altro proprio di fronte alla sede della Confindustria, dove ieri mattina L'ENEL incontrava e cercava di convincere le imprese italiane della bontà degli investimenti nel settore.

Secondo quanto documentato da Greenpeace, invece, si tratta - oltre che di una scelta obsoleta e pericolosissima, specie in un paese come l'Italia - anche di un pessimo affare, che andrà a vantaggio soprattutto di imprese francesi in crisi di commesse. Sul sito di Greenpeace molto materiale, tra cui un interessante e breve rapporto che documenta appunto questa situazione.

A quasi un quarto di secolo dal referendum che eliminò il nucleare dalle scelte energetiche italiane, qualcuno vuole di nuovo ritornare ad una tecnologia costosa, pericolosa e che garantisce un'eredità in termini di rifiuti tossici alle future generazioni davvero difficile da gestire.
Quello che possiamo fare, in questa fase, credo sia informarci

Buoni approfondimenti.


domenica 17 gennaio 2010

Benvenuti alla TeleRadio....

(con riferimento al precedente post su Radio2...)


Mi sono detto: devo essere aperto e ascoltare anche quello che credo non mi piaccia, magari mi sbaglio, o posso apprezzare qualcosa di nuovo e inaspettato.
Dopodiché oggi ho ascoltato - come faccio da anni in particolare il sabato e la domenica - Radio 2.

Black Out anticipato e stravolto.
Al posto de L'altro Lato i (soliti) comici di Ottovolante.
La nuova trasmissione Radio2 Social Club...

In quest'ultima la co-conduttrice, credo Virginia Raffaele, apre complimentandosi per il "look" (non meglio specificato, e siamo in Radio, badate bene) di Luca Barbarossa, e tutto via così... Sembra di ascoltare l'audio di un salotto televisivo dei più scontati.

Mentre scrivo, di sera, sta andando in onda la nuova trasmissione "Glam", che parla di moda, glamour e tendenza, e stiamo tutti analizzando il look di Luca Barbareschi, le sue preferenze e i suoi gusti in termini di pantaloni e giacche...

La rete si sta riempiendo di commenti e soprattutto critiche per il nuovo corso di Radio 2, il cui scopo editoriale, in barba ai tanti ascoltatori contenti del vecchio corso (e paganti canone in molti casi) sembra essere quello di essere sempre più una televisione senza video, volgare, scontata, banale, lecchina, idiota, specchio della parte secondo me peggiore di questo paese.
Il tutto (verificate il palinsensto della mattina del fine settimana) all'insegna del "ridete, divertitevi e non ci pensate".

Segnalo i commenti su un post su questo blog, quest'altro blog di ascoltatori, e un'altra petizione da firmare qui (serve a poco, ma se condividete firmatela).

E ascoltate per credere....
....

giovedì 14 gennaio 2010

su Avatar...

Ho visto in Irlanda, in 3D, Avatar, film in uscita domani in Italia.
Se ne parla ormai da un anno, è annunciato come una rivoluzione nel mondo del cinema e in particolare del 3D. E' costato di base 200 milioni di dollari, più gli alti costi della pesantissima promozione. La sua campagna promozionale - tra l'altro - è sponsorizzata da Coca Cola per promuovere la Coca Cola Zero (qui un articolo - in inglese).




Nonostante tutto questo, io vi invito ad andarlo a vedere (rigorosamente in una sala 3D se potete), perché si tratta di un film secondo me importante. Sotto una struttura action/war/fantasy, che serve ad attirare milioni di persone (il film sta già sbancando in mezzo mondo), per alcuni versi tradizionale e addirittura un po' scontata, c'è un film con un messaggio molto molto forte sul rapporto con il nostro pianeta, sull'importanza della rete (intesa come rete della vita, rete sociale, rete di comunicazione).  Gli echi storici, fortissimi, sono quelli della guerra del Vietnam, ferita mai rimarginata dell'immaginario non solo americano ma forse occidentale. E il protagonista, nella vicenda reale del film,  sta su una sedia a rotelle... Già questo da solo basterebbe. Aggiungete un'esperienza 3D visualmente potente, con alcune immagini che probabilmente vi resteranno dentro per giorni, una regia sapiente e alcuni attori (forse non proprio tutti) molto bravi, e forse non rimpiangerete il costo del biglietto.

Per chi è a Roma consiglio di vederlo al Cinema Aquila (supportato dal Comune di Roma e strappato alla malavita organizzata), ovviamente in 3D. E spero lascerete poi eventualmente qui i vostri commenti, sono curioso...

Qui qualche trailer per chi non li avesse ancora visti...

lunedì 11 gennaio 2010

Mangiando vegetariano a Dublino...

Sono arrivato oggi a Dublino da Cork, prima volta per me...
Una citta' apparentemente ricca e godereccia, ma ho una visione assolutamente superficiale e parziale, sono in centro, in pieno tempio del consumo... Ma l'atmosfera anche qui, devo dire, e' rilassata e comunque varia, dalla libreria "impegnata" alle boutiques globalizzate, passando per locali di tutte le sfumature, negozi di musica, shops gestiti da immigrati di varie generazioni, l'Irish Film Institute con le sue iniziative e le sue sale cinematografiche...


E poi quello che in Irlanda per me e' stata la "mecca": i tanti locali/ristorantini vegetariani, bio, attentissimi a chi ha intolleranze, ad esempio al frumento (wheat) tanto per dirne una che mi sta a cuore, e dove si puo' scegliere un piatto leggero, gustosissimo, possibilmente vegetariano, guardando una grande lavagna dove oltre ai piatti sono indicate le tipologie di "problema" per cui sono indicate. Ad esempio (v) vegetarian, (vg) vegan, (gf) gluten free, (wf) wheat free.
Insomma, civilta' allo stato puro. Mi dispiace dirlo, ma da noi, anche su questo, siamo a carissimo amico...

Sono appena uscito dal Cornucopia, in Wicklow Street, e ho mangiato una zuppa split pea and cumin, e del riso con melanzane, carote, spezie varie, tutto (v) (gf) e (wf). Per chi ha problemi di salute, o semplicemente vuole continuare anche fuori casa una dieta di un certo tipo, qui e' possibile, e soprattutto, semplice. All'uscita la proprietaria (credo la Deirdre indicata nel sito), mi ha chiesto come era andata e cosa potevano migliorare...

Per il resto, la neve si sta sciogliendo, la temperatura si e' alzata, e domani pomeriggio mi aspetta l'aereo per Roma. Ma tornero'. Bye.

domenica 10 gennaio 2010

News dalla neve irlandese


Buondi', in Irlanda in questo momento nevica che e' un piacere.
Mentre fino a ieri era il ghiaccio a farla da padrone e a mettere in difficolta' l'intera isola, con temperature polari e disagi assortiti (scuole chiuse fino a giovedi' prossimo).
La neve e' arrivata da questa mattina anche a Cork, citta' del sud, vicina al mare, e perfino sulle ultime propaggini della costa meridionale sta nevicando intensamente.
E' la mia prima volta in Irlanda, e a parte le condizioni climatiche un po' particolari devo dire che l'atmosfera mi sta piacendo parecchio.
Ma piu' che un noioso saggetto sulle virtu' apparse agli occhi di questo strano turista, preferisco lasciare qui qualche immagine (pur se scritta), delle cose che piu' mi stanno colpendo in queste ore. Per il resto, vi prego solo di concentrarvi perche' la snow storm cominci a calare e soprattutto io riesca a ritornare martedi' sul suolo patrio, con la speranza che l'aeroporto di Dublino funzioni normalmente, cosa non scontata.
See you soon..

Cose irlandesi interessanti:
- le case riverniciate spesso di fresco e con colori improbabili ma interessanti e mai ripetitivi
- l'English Market di Cork e i suoi ricchi banchi pieni di delizie, in primo luogo quelli del pesce affumicato
- i vari locali che servono cibo bio (organic) e vegetarian, insieme ad una ricca scelta di zuppe
- nel dettaglio, la Chowder soup servita al Farmgate Cafe' di Cork, una zuppa davvero strepitosa (ricetta qui)
- gli occhi di molte ragazze di Cork
- le minacce sui cartelli stradali per chi non raccoglie la cacca del proprio cane
- la UCC di Cork, ovvero lo University College Cork, bellissimo campus universitario, tradizionale e moderno, pieno di studenti e di ottime facilities (sito: qui)
- la musica tradizionale fatta informalmente al tavolo di un pub il sabato sera, da un gruppo di amici musicisti che si esibiscono per un piccolo pubblico che applaude ogni pezzo...
- l'odore dell'oceano Atlantico a Kinsale, 25Km a sud di Cork
- le pecore dalla testa nera
- la gentilezza e la giovialita' di molte persone

mercoledì 6 gennaio 2010

5 giorni lontano...

Solo un avviso.Sono qualche giorno all'estero, vado a trovare un amico in Irlanda, sono anni che lo dico... I voli low cost e la voglia di evadere un attimo mi hanno fatto decidere, un po' in fretta.

Image by RHaworth

Per chi volesse sapere a che temperatura sto ghiacciando e com'è il tempo lassù nell'isoletta ventosa, lascio anche un pratico segnatempo online, con temperature, stato del cielo e ora locale. See you.

Click for Cork, Isola d'Irlanda Forecast


BUON ANNO. ANCHE A RADIO 2.


Credo di essere abbastanza flessibile da sapermi adattare a diverse situazioni, e a saper rinunciare a diverse cose. Ma quando penso a come farei se non ci fosse la radio, vado un po' in difficoltà. Sono un ascoltatore assiduo, relativamente fedele, e da anni parecchie ore delle mie settimane,fatti salvi periodi di lavoro particolarmente intenso, sono dedicati all'ascolto di buone trasmissioni radio, su differenti stazioni.

Tra quelle preferite, c'è ovviamente anche Radio Rai, e in particolare Radio 2. Un canale che riesce a integrare, non sempre ma con una certa frequenza, cultura, informazione e divertimento, in un mix che è diventato anche un po' un marchio di fabbrica, pur nella diversità di programmi e conduttori, anche molto diversi tra loro.
Tra i titoli forse più noti: "Il ruggito del Coniglio", "Caterpillar", "Sumo", "Black Out", "610 Sei Uno Zero", "Dispenser", oltre ovviamente all'indimenticato e per certi versi insuperato "W Radio Due" di Fiorello e friends, quando era ancora un Raiman...

Detto questo,so che è difficile e in qualche modo pericoloso mettersi a discutere le scelte editoriali di una testata, anche radiofonica, ma davvero stavolta non ce la faccio a condividere alcune decisioni e soprattutto certe cancellazioni e stravolgimenti di palinsesto, anche perché mi sembra di non essere il solo a stupirmi di quello che sta succedendo a Radio 2. Ormai, per moltissimi ascoltatori di radio, rete (internet) e radio sono inestricabilmente connesse (attraverso i siti delle trasmissioni, i podcast, i canali di comunicazione mail etc.) e su Internet appunto ho trovato tanti altri ascoltatori come me stupiti e che stanno reagendo con varie sfumature, dall'arrabbiato al depresso. Ad esempio qui. Che succede?

Succede che il palinsesto di Radio 2 da questi giorni sarà abbastanza stravolto, alcune trasmissioni stanno cambiando orario, altre sono cancellate, con preavviso relativo e nonostante molto amate dal pubblico.
Tra le trasmissioni vittima della "ristrutturazione": prima di tutto "L'altro lato" di Federico Taddia, poi "Condor" di Matteo Bordone e Luca Sofri, poi "Sumo" con Giovanna Zucconi, mentre il classico Black Out di Enrico Vaime, un must del sabato e domenica mattina, viene anticipato alle 8, ora sicuramente più problematica. Nella stessa trasmissione è stata gentilmente invitata ad andarsene Simona Marchini, vera icona radiofonica e televisiva (a fianco di Arbore, per esempio), e che era sicuramente per gli ascoltatori di Black Out un punto di riferimento insostituibile. Anche "Tiffany", programma di primissima mattina con Luca Bianchini e Mavi Scartozzi, finisce sotto l'incudine della ristrutturazione...


 Per quanto riguarda "L'altro lato", invece, che personalmente ritengo una delle trasmissioni più avanzate, nutrienti, informate, positive e ricche dell'intero panorama radiofonico italiano (se non internazionale), amatissima dal pubblico, tutta incentrata sui lati B" degli italiani, su tutto quello che fanno per passione e per condividerlo con gli altri, in un'ottica davvero di rilancio dell'Italia creativa, che oltre a produrre PIL produce condivisione, benessere, solidarietà, trovo che la sua cancellazione, che ha sorpreso persino lo stesso Taddia, forte del suo lavoro ma anche di tanti riconoscimenti avuti, sia un gigantesco passo indietro.

Stessa cosa per Condor e Sumo, portatori di una cultura della scoperta, del confronto, che una radio pubblica - fino a prova contraria - dovrebbe continuare, così come ha fatto finora, a valorizzare e a portare avanti, anche al di là dei dati di share (comunque da interpretare) che per dei prodotti in ogni caso non di massa come questi, e comunque su un servizio pubblico, non possono e non devono contare in maniera decisiva.
Io pago ancora il canone Rai, e lo pago tutti gli anni, appunto per questo tipo di servizio, basato sulla qualità e non impiccato alla dipendenza diretta ed esclusiva degli inserzionisti pubblicitari. Forse chi gestisce le reti Rai farebbe bene a ricordarselo. E come me, moltissimi, dico moltissimi, italiani.

Vi lascio agli approfondimenti del problema qui in rete, e mi auguro che queste decisioni, discutibili nel merito e anche nella forma (non fanno parte di una programmazione periodica, sono stati annunciati subito dopo la nomina del nuovo direttore di rete Flavio Mucciante, non stanno tenendo conto delle tantissime "proteste" di molti ascoltatori) possano essere riviste al più presto.
Buon 2010 in ascolto...anche di Radio 2.