domenica 7 febbraio 2010

Prima mattina d'inverno

 
foto da photobucket


Bè, non ho avuto tempo di scriverlo prima. Ma l'altroieri, arrivando di prima mattina al lavoro, in una strada di Roma buia anche quando c'è il sole, perché caratterizzata dal fatto di essere contenuta tra due ininterrotte file di palazzi alti solo 9 piani, ho visto qualcosa.
Qualcosa che cozzava con il tempo, freddo e umidiccio, con la luce fioca del mattino uggioso rimbalzata dai palazzi grigetti, con la fretta e l'indifferenza delle persone che camminavano svelte avvoltolate nei loro pastrani e dirette verso un'altra giornata non pienamente soddisfacente, almeno a giudicare dalle facce.
Ho visto una rosa.
Era infilata nella maniglia della porta lato guidatore di una piccola Volkswagen nera. Inclinata di un 30 gradi, umida anch'essa, ma svettante in una solitaria rivendicazione di freschezza.
Isolata, ma potente.
Mi sono fermata a guardarla. Pochi l'avrebbero vista, l'auto era parcheggiata non vicino al marciapiede, ma nel parcheggio centrale, dove poche persone passano camminando sullo stretto marciapiede a spina che divide le due carreggiate.
Ho pensato alla possibile proprietaria della macchina. E se fosse un proprietario? E la rosa è uno strumento di stupore. Ma potrebbe essere anche la visualizzazione delle scuse e di un pentimento dopo una discussione magari andata troppo in là, la sera prima. Oppure una dichiarazione, una silenziosa nascosta dichiarazione di qualcuno che preferisce usare i segni invece delle parole o degli sms. Come tanto tempo fa.
Sono rimasto un attimo sospeso sul marciapiede. Mi sono guardato intorno. Nessuno. Ho continuato verso il lavoro. Sorridevo appena sotto i baffi. Ma guarda un po', mi dicevo...
Qualcosa come una specie di luce del sole cominciava a balenare timida dietro i palazzi altissimi.

4 commenti:

  1. Mhhh, anche io ho l'abitudine a far trottare la mia fantasia ed immaginare storie in base a cose che vedo e che mi colpiscono, in questo caso la storia della rosa può avere molte spiegazioni, certo tema fondamentale è l'amore, la passione. Quindi non ci si può sbagliare di tanto.
    Sembrerebbe una dichiarazione dopo qualcosa di bello avvenuto la sera prima.

    RispondiElimina
  2. Non c'e' rosa senza parcheggio a spina ;) bella immagine, grazie

    RispondiElimina
  3. @ Jo5ephine: anch'io propendo per l'ipotesi classica, ma in fondo è la modalità poetica nella giungla d'asfalto il nocciolo della questione. Mi fa piacere che la tua fantasia trotti come la mia in questi casi, è un tipo di jogging secondo me molto benefico... Ciao!

    @ sogniebisogni: vedi che a condividere si impara sempre qualcosa? Questa del parcheggio a spina l'ho scritta ma ... non l'avevo notata. Acuto osservatore. As usual.

    RispondiElimina
  4. Quando una rosa ti distrae...cambia l'umore...dopo poco un barlume di Sole...già...capisco...io più d'una volta ho visto rose sui parabrezza dei motorini...pensavo allo stupore di chi uscendo da scuola o dall'ufficio, dall'università, l'avrebbe trovata. Lì. Ad attenderla. Dev'essere esaltante...

    RispondiElimina